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Archive for settembre 2009

Cassano: era meglio se andavo alla Juve

25 settembre 2009 Lascia un commento

In una intervista alla gazzetta dello sport Antonio Cassano ripercorre la sua esperienza alla roma

“Se 9 anni fa invece di andare alla Roma fossi andato alla Juventus avrei fatto molto di più… parlo sia a livello calcistico che di comportamento, senza dubbio avrei vinto di più. Il mio carattere sarebbe rimasto quello ma fra i bianconeri avrei trovato persone capaci di mettermi in riga, mentre a Roma mi assecondavano in tutto. Che errore! Nella capitale tutto è estremizzato, se vai bene sei un Dio, se vai male sei una merda. Roma è passionale. Rapporti con il mondo giallorosso non ne ho: ogni volta che vado all’Olimpico i tifosi mi insultano dall’inizio alla fine. Poi dicono di non esultare se segni da ex. Io mi chiedo: perchè dovrei rispettarli se loro non mi rispettano?”.

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Moggi: “Juve favorita dall’arbitro”

18 settembre 2009 Lascia un commento

Intervenendo in una radio romana l’ex DG della Juve Luciano Moggi commenta la partita Lazio-Juve (0-2)

“Il gol annullato alla Lazio contro la Juve è stato un grave errore, se ci fossi stato ancora io mi avrebbero addossato le colpe della svista arbitrale. Non scordiamoci che alcune direzioni di gara di due anni fa hanno favorito platealmente l’Inter a discapito della Roma che a quest’ora avrebbe uno scudetto in più in bacheca”

Moggi si riferisce al goal della Lazio annullato dall’arbitro sul finire del primo tempo quando il risultato era ancora sullo 0-0.

Galliani eletto presidente di categoria per la Serie A

18 settembre 2009 Lascia un commento

Maurizio Beretta è stato eletto come nuovo presidente della Lega Calcio, Rosella Sensi è stata eletta vicepresidente vicario.
Adriano Galliani è il presidente di categoria per la Serie A.
Si chiude così il commissariamento della Lega Calcio (con Giancarlo Abete, presidente della FIGC, come commissario).
E si chiude così anche un altro pezzo di Farsopoli. Adriano Galliani, condannato a 9 mesi di inibizione nel cosiddetto processo Calciopoli nel 2006 poi ridotti a circa 5 mesi, torna a ricoprire una carica in Lega (all’epoca del processo era presidente di Lega).
Sono veramente molto pochi i personaggi condannati nel cosiddetto processo Calciopoli, che si è svolto poco più di 3 anni fa, a non essere ancora tornati, anche a ricoprire incarichi di rilievo, nel mondo del Calcio.
Tra questi Luciano Moggi e Antonio Giraudo, accusati di aver formato una cupola che ogni giorno si assottiglia sempre più.

La Sudditanza Psicologica

17 settembre 2009 Lascia un commento

“La Sudditanza Psicologica”, termine molto utilizzato per indicare una presunta inclinazione degli arbitri a favorire le grandi squadre rispetto alle piccole.
Ma come è nato questo termine?
Ce lo spiega Franco Arturi rispondendo ad una domanda di un lettore su la gazzetta dello sport di qualche anno fa:

È vero che il termine “sudditanza psicologica” è stato coniato negli
Anni 60 a proposito del potere dell’Inter in federazione, all’epoca di
Moratti padre?

Sì. Chi sintetizzò così la vera o presunta inclinazione degli arbitri
pro grandi fu il dirigente arbitrale Giorgio Bertotto, medico oculista.
Il 16 aprile 1967 la partita Venezia – Inter fu vinta dai nerazzurri,
condotti dalla triade Angelo Moratti – Allodi – Herrera, per 3 – 2 con
alcune decisioni contestate dell’arbitro Antonio Sbardella. Nel
commentarle, l’allora capo della Can, Bertotto, che era anche veneziano,
confidò in privato a un amico giornalista: “Purtroppo gli arbitri
soffrono di una sorta di sudditanza psicologica nei confronti delle
grandi societa”. La frase fini’ pari pari sul giornale, scatenò un
putiferio (anche allora), ma soprattutto entrò nel lessico comune del
calcio. Per la cronaca, a stagione conclusa Bertotto non venne
confermato come capo della Can.

Vieri: “Voglio 21 milioni dall’Inter”

16 settembre 2009 Lascia un commento

È prevista per il prossimo 22 ottobre l’udienza al tribunale di Milano nella causa che l’ex giocatore dell’Inter (ma anche della Juve) Christian Vieri ha intentato contro la Telecom e l’Inter. Vieri ha già fatto sapere tramite il suo avvocato che ci sarà. Vieri chiede alla Telecom e all’Inter 21 milioni di euro di danni per una presunta attività spionistica ai suoi danni commissionata dall’Inter tramite l’ex responsabile della sicurezza Telecom, Giuliano Tavaroli.
Tra le testimonianze ammesse dal giudice quelle dell’ex presidente di Telecom, Marco Tronchetti Provera, del presidente dell’Inter Massimo Moratti, dell’amministratore delegato Rinaldo Ghielfi. Il giudice ha anche disposto l’acquisizione dei verbali degli interrogatori dello stesso Tavaroli e delle dichiarazioni, come persona informata sui fatti, di Tronchetti Provera nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano sui cosiddetti “dossier illegali”.
Secondo quanto riportato dalla stampa in un interrogatorio Giuliano Tavaroli, ex responsabile della sicurezza di Telecom, avrebbe raccontato di aver ricevuto una telefonata della segreteria di Tronchetti Provera in cui gli sarebbe stato detto

«Guardi, la cercherà il dottor Moratti, ha bisogno di una mano, le chiederà una consulenza, tra virgolette».

Quindi l’incarico a Cipriani.

«Allora – raccontò Tavaroli, in quel momento in carcere – feci il transito dell’esigenza fra Inter e Cipriani che svolse la pratica e venne pagato autonomamente dall’ Inter…»

Da ricordare inoltre quanto dichiarato da una “impiegata Telecom al servizio prima di Adamo Bove e poi di Fabio Ghioni, a stretto contatto con Giuliano Tavaroli” (come riporta Repubblica) e riportato il 27 settembre del 2006 da Repubblica

“La documentazione che mi mostrate è relativa agli sviluppi sul traffico telefonico in entrata e uscita su utenze intestate a Federazione Gioco Calcio, Enrico Cennicola, Football Management, Juventus f. c., Gea World”

“Mi fu richiesta da Adamo Bove l’11 febbraio 2003. Non so che uso ne abbia fatto e la dicitura “pratica Como” era un promemoria solo a lui noto”

La “famosa” Pratica Como.

“Cominciai a nutrire delle perplessità circa le richieste del dottor Bove su elaborazione dati, per utenze che poi risultavano in contatto con personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport o di enti, quali il Banco di Roma. A causa di tali perplessità ho cominciato a conservare copia od originali delle richieste e degli elaborati”

Tra questi documenti, quelli appunto contrassegnati “dai progressivi 112 al 119 con tutte le telefonate della Juventus di Luciano Moggi, la Gea ma anche del guardalinee Enrico Ceniccola, finito nell’inchiesta di Napoli per la partita Lecce-Juve 0-1. “Chiesi a Adamo – dice la donna – dove finivano quest’ultimi elaborati, ottenendo come risposta che di questo non dovevo preoccuparmi”.

Da ricordare infine che Adamo Bove morì, in circostanze misteriose e mai del tutto chiarite, il 21 luglio 2006 precipitando da un cavalcavia della tangenziale di Napoli.
I familiari non hanno mai creduto all’ipotesi del suicidio.

Insulti all’arbitro, c’è chi può e chi non può?

13 settembre 2009 Lascia un commento

È molto arrabbiato Marco Giampaolo, tecnico del Siena, dopo la sconfitta in casa con la Roma, e se la prende con alcuni giocatori della roma colpevoli, a suo dire, di aver insultato l’arbitro per 90 minuti:

Certi grandi giocatori ci marciano: dico i Totti o i De Rossi. Da parte della Roma ci sono stati insulti all’arbitro per 90 minuti.

insulti che non sarebbero stati sanzionati

Un direttore di gara deve essere libero di arbitrare e non può essere insultato per 90 minuti. Se lo fa un mio giocatore viene subito ammonito, i grandi calciatori invece si permettono di farlo perché sanno di essere immuni da ogni provvedimento. Ma questo non deve accadere, la mia cultura sportiva è diversa: io insegno ai miei giocatori a non protestare e a mettersi subito a posto dopo un fallo, invece credo si debba ragionare sul malcostume cui abbiamo assistito oggi

e ancora

Totti vale Codrea e se insulta l’arbitro deve essere espulso

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Il reintegro di Paparesta

12 settembre 2009 Lascia un commento

In una nota l’AIA (Associazione Italiana Arbitri) rende noto di aver deliberato che Gianluca Paparesta venga sottoposto a visita medica e a test attitudinali e atletici

Il Comitato Nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri, in ottemperanza all’ordinanza cautelare del T.A.R. del Lazio, emessa nella procedura promossa dall’associato Gianluca Paparesta, ribadita, da un lato, la piena adesione ai principi dell’autonomia della giustizia sportiva e, dall’altro, il totale rispetto di tutte le pronunce giudiziali, ha deliberato l’impugnazione dell’ordinanza stessa avanti il Consiglio di Stato, quanto alla presente fase cautelare, e a proseguire il giudizio quanto al merito.
Impregiudicato l’esito del proponendo appello cautelare al Consiglio di Stato, il Comitato Nazionale ha deliberato, altresì, che l’associato Paparesta venga sottoposto a visita medica, quindi ai test attitudinali e atletici, demandando alla Commissione Arbitri Nazionale A-B affinché inviti l’interessato ad effettuare quanto richiesto.

Questo in ottemperanza della sentenza del TAR del Lazio emessa ad agosto aveva ordinato l’immediato reintegro di Paparesta nei ranghi arbitrali. L’AIA ha annunciato ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR.

Gianluca Paparesta era stato inizialmente indagato dalla procura di Napoli in relazione alla cosiddetta “Calciopoli”. La procura riteneva che Gianluca Paparesta avesse in uso una scheda SIM con cui comunicava con l’ex DG della Juventus Luciano Moggi.
Davanti al GIP però la procura ha poi richiesto l’archiviazione per Paparesta in quanto era stato chiarito che Gianluca Paparesta non aveva in uso alcuna scheda SIM, e quindi la stessa procura riconosciuto l’errore aveva chiesto l’archiviazione.

Con Paparesta sono molti gli esponenti del mondo del calcio coinvolti a vario titolo nella cosiddetta Calciopoli che sono ritornati nel mondo del Calcio.