Archivio

Archive for the ‘Processo’ Category

Associazione a delinquere finalizzata alla comunicazione

Sintetizzando:

1) I sorteggi erano regolari
2) L’esito del campionato è stato regolare

Moggi condannato perché, forse, intratteneva comunicazioni telefoniche.

“Facchetti all’inizio della partita è venuto nello spogliatoio ….”

Dopo la partita Cagliari-Inter (1-1) di Coppa Italia del 12 maggio 2005 l’arbitro Bertini, che ha arbitrato quella partita, chiama il designatore arbitrale Paolo Bergamo.
Bertini riferisce a Bergamo di come prima della partita il presidente dell’Inter Giacinto Facchetti sia andato nello spogliatoio dell’arbitro “Tra l’altro c’è stato Facchetti che all’inizio della partita è venuto dentro lo spogliatoio a salutare con quel fare sempre… ‘Sa, questa è la tredicesima partita, per ora siamo in perfetta parità, quattro perse, quattro vinte e quattro pareggiate, e per l’Inter non è che sia un grande score’ ha detto. Quindi l’abbiamo preparata in questo modo la partita“, “E non è stato piacevole, non è stato piacevole” continua Bertini. Bergamo dice a Bertini che con Facchetti parlerà lui. “Ma io ho l’impressione…Non so neanche l’interlocuzione più giusta quale possa essere… Questo veramente… a volte è imbarazzante… Una premessa del genere… ci siamo… ci siamo guardati tutti, prima della partita” replica Bertini.

Anche questa intercettazione, come moltissime altre non è stata presa in considerazione dagli inquirenti, i carabinieri di roma e i pm di napoli.

Bergamo: Pronto?

Bertini: Sei a letto Paolo, eh?

Bergamo: No… Allora?

Bertini: Comè andata? Che mi dici?

Bergamo: Ma io ho visto l’ultima mezz’ora perché mi avevano avvertito di questo… di questo fallo di mano che no… non era mica espulsione…oh…

Bertini: Quella non è espulsione…

Bergamo: No, non è mica una chiara occasione da goal.

Bertini: Poi si può fare una disquisizione di carattere tecnico su tutto, ma non si ha la… forse una mancata percezione di dove fosse come posizione, ma non può essere ritenuta un’occasione…

Bergamo: No… un’occasione di.. assolutamente.

Bertini: E’ stato quello che… l’unica cosa…

Bergamo: Protestavano un po’ quelli dell’Inter… sono un po’ insofferenti quando…

Bertini: Eh me ne son accorto. E’stata una remata dal primo minuto poi, dal primo minuto, non capisco, non capisco perché. Tra l’altro c’è stato Facchetti che all’inizio della partita è venuto dentro lo spogliatoio a salutare con quel fare sempre… ‘Sa, questa è la tredicesima partita, per ora siamo in perfetta parità, quattro perse, quattro vinte e quattro pareggiate, e per l’Inter non è che sia un grande score’ ha detto. Quindi l’abbiamo preparata in questo modo la partita.

Bergamo: Mmhh

Bertini: E non è stato piacevole, non è stato piacevole.

Bergamo: Bisogna che ci parli, sì… più tranquillo in campo. Ci avevo già parlato, gli avevo già detto, ma questo non capisce un cazzo…

Bertini: Ma io ho l’impressione…Non so neanche l’interlocuzione più giusta quale possa essere… Questo veramente… a volte è imbarazzante… Una premessa del genere… ci siamo… ci siamo guardati tutti, prima della partita.

Bergamo: Ascoltami, quando avrai buttato giù con me, chiama Gigi, che s’è accorto che m’hai già chiamato..

Bertini: Sì, sì, certo… e quindi… niente, insomma… questa situazione… te l’ho detto, appunto.

Bergamo: Grazie. Comunque la partita… un clima…

Bertini: Al di là di questo la partita è andata bene…

Bergamo: Per quella parte che si diceva ti ci penso io…

Bertini: Sì, perchè poi tra l’altro non ha neanche senso, non mi sembra di aver fatto… Anzi.. anzi! Va buo’…

Bergamo: Buonanotte, ci sentiamo.

Bertini: Ci sentiamo domani.

Bergamo: Ciao, grazie.

Bertini: Ciao, grazie.

“Per Milan-Juve associazione a delinquere sghangherata”

Nel corso del controinterrogatorio del colonnello Auricchio operato dall’avv. Trofino si è parlato anche del sorteggio arbitrale per la partita Milan-Juventus (arbitrata poi da Collina e vinta 1-0 dalla Juventus).

Auricchio: La griglia erano Collina, Paparesta e Trefoloni.

Trofino: Mi conferma che nessuno di questi era un amico della Juve?.

Auricchio: Di sicuro Collina ma anche Trefoloni e Paparesta …. anche se poi Paparesta aveva chiamato andando a Canossa da Moggi dopo la partita di Reggio però non posso dire che sia amico della Juve. Trefoloni era figlioccio di Bergamo anche se sulla Juve non era venuto fuori nulla.

Trofino: Come associazione a delinquere mi sembra davvero sgangherata, più che altro perchè fa mettere nel sorteggio decisivo nemmeno un arbitro di quelli considerati ‘amici della Juve’.

“Moggi non era il primo a sapere i nomi degli assistenti”

A margine dell’udienza in corso al processi di Napoli il consulente Nicola Penta interviene sulla vicenda dei nomi degli assistenti degli arbitri che secondo l’accusa Moggi avrebbe saputo prima degli altri.

In realtà abbiamo prodotto e incrociato con documenti già esistenti intercettazioni ed sms nei quali si evince chiaramente e spesso che Moggi arrivava addirittura terzo. C’è una volta in cui l’allora presidente dell’Inter chiama il videdesignatore Mazzei il giovedì alle 17.50 e ottiene i nomi che saranno resi pubblici il giorno dopo. Poi Meani incassa due sms dal segretario della Can Martino intorno alle 11.15 del venerdì. E Moggi, ormai terzo, si becca un capo di imputazione penale e sportiva perchè ottiene i nomi alle 11.53 del venerdì

Perché l’intercettazione non c’è?

Nell’udienza di oggi al processo di Napoli uno degli avvocati di Luciano Moggi, l’avv. Trofino ha interrogato il colonnello dei carabinieri Auricchio in merito ad una intercettazione tra l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti e il designatore Paolo Bergamo. L’avv. Trofino chiede al colonnello Auricchio come mai l’intercettazione tra Facchetti e Bergamo in cui Facchetti sembra indicare a Bergamo come comporre la griglia arbitrale (“Metti dentro …“) non sia stata inserita nelle informative dei carabinieri. Auricchio risponde dicendo che “Non è stata ritenuta valida dal punto di vista investigativo“…

Trofino: Moggi da 4 anni viene accusato di aver fatto le griglie, mentre si diverte solo a fare il rompicapo con Bergamo. poi si trova la telefonata di Facchetti in cui si dice mettimi Collina e non la trascrive. Perché?

Auricchio: Quella telefonata è stata registrata e trascritta

Trofino: Non è stata mai trascritta

Auricchio: Sì

Trofino: E dove?

Auricchio: Sì non è contenuta nelle informative ma è stata trascritta

Trofino: E perché non è contenuta nelle informative?

Auricchio: Non è stata ritenuta valida dal punto di vista investigativo

Evidentemente, considerato che nessuna intercettazione di Facchetti o di Moratti è stata inserita nelle informative, Auricchio e i suoi colleghi ritenevano non valide dal punto di vista investigativo le telefonate di Facchetti e di Moratti.

Processo di Napoli, Chiesta acquisizione Telefonate

I legali di Luciano Moggi hanno chiesto al tribunale di acquisire le trascrizioni di 75 telefonate intercettate nel 2006 e mai prese in considerazione dall’accusa. Inoltre hanno chiesto di acquisire circa 3000 contatti telefonici intercorsi tra gli allora designatori Bergamo e Pairetto, Mazzini, altri indagati e dirigenti di altre società mai coinvolte, prima d’ora, nella vicenda.
Il presidente del Tribunale Teresa Casoria ha accolto la richiesta

Le telefonate mi sembrano rilevanti (Il presidente del tribunale rivolgendosi al pm, ndr)

dando tempo alle difese (anche la difesa di Pairetto ha chiesto l’acquisizione di ulteriori trascrizioni) fino al prossimo 20 aprile per presentare l’elenco delle telefonate di cui si chiede l’acquisizione.

Una volta acquisite le intercettazioni potranno e dovranno essere valutate dal tribunale.

De Santis sul teorema delle schede svizzere

In una intervista ad una emittente radiofonica romana l’ex arbitro De Santis interviene sul teorema delle schede svizzere

Mi viene attribuita una scheda svizzera tra il 7 gennaio e il 28 marzo ma essendo io uno degli organizzatori della cupola, mi sembra strano che potessi averla solo in quel periodo… Io non l’ho mai posseduta nè usata, in quel periodo stavo facendo un corso come vicecommissario di polizia penitenziaria, lo frequentavo tutti i giorni e ho portato le prove. In molti degli orari in cui mi viene attribuito l’uso della scheda svizzera ero a scuola a frequentare il corso. La realtà è che tutto quello che veniva trovato in una frase di un’intercettazione veniva posto come accusa e non riscontrato come si faceva in un’indagine seria, precisa“.

Chi fa disinformazione?

Non appena le prime “nuove” intercettazioni, quelle scoperte da Moggi e dai suoi collaboratori, sono state divulgate è intervenuta, non ufficialmente, la procura di Napoli che ha definito la rivelazione di quelle telefonate “disinformazione allo stato puro“.
Bisogna ricordare che la procura di Napoli, tramite uno dei suoi pm Giuseppe Narducci, era arrivata addirittura a negare l’esistenza di queste intercettazioni con delle dichiarazioni che, per come sono state platealmente smentite, entreranno a far parte della storia giudiziaria di questo paese

Piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti, o con il signor Sensi o con il signor Campedelli, presidente del Chievo…“.

balle smentite dai fatti” (riferendosi all’esistenza di un sistema generalizzato in cui erano tutti a parlare con tutti, ndr)

I cellulari erano intercettati 24 ore su 24: le evidenze dei fatti dicono che non e’ vero che ogni dirigente telefonava a Bergamo, a Pairetto, a Mazzino o a Lanese: le persone che hanno stabilito un rapporto con questi si chiamano Moggi, Giraudo, Foti, Lotito, Andrea Della Valle e Diego Della Valle

Alcuni altri, e tra questi molti giornalisti ed alcuni giornali, sono arrivati a sostenere che si, le telefonate dei dirigenti interisti c’erano (del resto ormai era impossibile continuare a negare) ma la differenza con le telefonate intercettate di Moggi era il contenuto che non era dello stesso tenore.

Chiunque può farsi una propria idea se queste erano telefonate “normali” o no. In questo sito ve ne sono almeno 15, per ora. Tra queste da segnalare questa intercettazione tra Mazzei e Facchetti in cui si assiste al seguente scambio di battute in riferimento alla composizione di una griglia arbitrale

Mazzei: il problema è quello, l’unica cosa ora si … devono studiare una griglia dove le possibilità sono più alte per lui

Facchetti: Ma si .. mettono … mettono .. mettono De Santis che ha già fatto la Juve domenica e non può … mettono Rosetti che è di Torino …

Mazzei: ma devono lasciare un campo aperto di almeno un 50% per quello che è scritto nel regolamento mi sembra..

Facchetti: come?

Mazzei: devono lasciare un campo di probabilità almeno di un 50% da quello che ho capito per il regolamento

Facchetti: ah

Mazzei: eh capito? perché non possono forzare … con le preclusioni, almeno un 50% di possibilità mi sembra eh, che è scritto sul regolamento .. dopo ne parlo con Bergamo

Da segnalare inoltre l’intercettazione di una telefonata in cui Facchetti chiama l’arbitro De Santis.

È stato anche detto da alcuni giornali che Moratti aveva ammesso l’esistenza di telefonate con il designatore Bergamo in una intervista del 31 agosto del 2006 al Magazine del Corriere della Sera

Moggi dice che con Bergamo ci parlava anche Facchetti…
“Non c’è niente di male a parlare con Bergamo. La differenza sta nelle cose che si dicono”.

Meno rapporti si hanno con i designatori e meglio è.
“Sono loro che chiamano per sapere se tutto va bene”.

Lei ha mai telefonato a un designatore?
“No. Ma posso aver ricevuto da loro qualche telefonata in cui mi chiedono opinioni”.

Quindi non è da escludere che un giorno vengano fuori delle telefonate in cui c’è anche lei…
“Solo telefonate ‘normali’ senza alcun interesse”.

Moggi dice che se avessero intercettato anche gli altri si sarebbero scoperte le stesse cose.
“Ma mica intercettavano Moggi. Intercettavano Bergamo. Evidentemente la Juve c’entrava e l’Inter no”.

Innanzitutto è da osservare che di telefonate tra Moratti e Bergamo ne è uscita più di una, e altre forse ne usciranno. È da osservare anche che Moratti non riferì di questi colloqui con il designatore arbitrale ne’ durante la fase delle indagini sportive ne’ durante i processi sportivi.
E anche nell’intervista qui citata Moratti non è chiaro su queste telefonate tra lui e Bergamo. Infatti alla domanda “Lei ha mai telefonato ad un designatore?”

Lei ha mai telefonato a un designatore?

“No. Ma posso aver ricevuto da loro qualche telefonata in cui mi chiedono opinioni“.

Moratti non risponde in modo chiaro, ad esempio “Ho ricevuto alcune telefonate da Bergamo”, ma dice “posso aver ricevuto qualche telefonata”.
Non era sicuro di aver ricevuto telefonate da Bergamo? Non le ricordava? Perché dunque non disse in modo chiaro “Si, è vero, Bergamo mi chiamava”?

Moratti comunque dice di non aver mai chiamato lui Bergamo.
In questa intercettazione tra Moratti e Bergamo Moratti manifesta a Bergamo il desiderio di incontrarlo

Moratti: Senta, io ci tenevo ad incontrarla…

Bergamo: Anch’io, perché ci tenevo per farle una confidenza…

Quindi non gli telefonava ma ci teneva ad incontrarlo.
In quest’altra intercettazione, sempre tra Moratti e Bergamo, Moratti dice a Bergamo “Sa che volevo chiamarla ieri sera…”

Bergamo: Presidente Moratti

Moratti: Chi parla?

Bergamo: Buona sera sono Bergamo…

Moratti: Ohii Come sta?

Bergamo: Mamma mia presidente … due chili .. due chili in meno

Moratti: Sa che volevo chiamarla ieri sera perché poi sono andato dal ragazzo …

Quindi diciamo che, anche se Moratti non ha mai chiamato Bergamo, almeno una volta ha manifestato l’intenzione di volerlo chiamare. L’audio della telefonata è disponibile a questa pagina, e si può anche notare il tono molto confidenziale della telefonata.

Moratti afferma anche che nelle telefonate che riceveva Bergamo gli chiedeva qualche opinione.
In questa intercettazione Bergamo, dopo aver detto a Moratti di aver parlato con Facchetti “per confermare questo clima di cordialità che naturalmente è una cosa che sappiamo io e lei“, dice a Moratti di aver pensato di mandare l’arbitro Gabriele ad arbitrare la prossima partita di Coppa Italia dell’Inter contro il Bologna.
Non si sa se questo genere di comunicazione è stata fatta da Bergamo anche ai dirigenti del Bologna.

Bergamo: Mi sono sentito con Facchetti, Presidente, per confermare questo clima di cordialità che naturalmente è una cosa che sappiamo io e lei, però il gruppo ha molto apprezzato il lavoro che noi abbiamo fatto nei confronti di Gabriele e Palanca e quindi ho pensato di farli rientrare in Coppa Italia, uno viene a fare l’Inter e uno fa il Milan.

Moratti: Va bene…

Bergamo: Volevamo dargli un’immagine buona…

Moratti: Sì, sì…

In seguito al clamore suscitato dalla divulgazione di intercettazioni che per la procura di Napoli non dovevano nemmeno esistere la stessa procura di Napoli, non ufficialmente, fa sapere che queste intercettazioni sarebbero già state vagliate e ritenute penalmente non rilevanti e per questo non trascritte, ed inoltre “la trascrizione e il deposito agli atti delle chiamate di Facchetti sarebbero la dimostrazione che non vi è stata alcuna intenzione di tenere fuori dall’inchiesta l’Inter”.
Per testimoniare quanto sopra vengono diffuse alcune telefonate di Facchetti contenute nel rapporto dei carabinieri del marzo 2007.

Ora, si devono fare alcune considerazioni.
Si dice che queste intercettazioni erano state vagliate dagli inquirenti e non erano state trascritte perché ritenute penalmente non rilevanti. Una motivazione alquanto bizzarra.
Perché lo stesso metro di giudizio non è stato utilizzato nei confronti degli indagati? Nei confronti dei quali invece sono state trascritte e diffuse telefonate prive di qualsiasi rilievo penale?
Citiamo ad esempio l’intercettazione di una telefonata tra il figlio di Luciano Moggi ed una nota presentatrice Tv di Sky in cui il figlio di Moggi offre alla suddetta presentatrice un viaggio a Parigi. Questa intercettazione è stata trascritta e diffusa agli organi di stampa che l’anno pubblicata.
Perché quindi questa telefonata è stata trascritta mentre la telefonata in cui Facchetti parlava con Mazzei su come comporre la griglia arbitrale non è stata trascritta?

E poi siamo sicuri che queste telefonate sono prive di rilievo penale? Perché una telefonata in cui Moggi e Bergamo discutono su una griglia arbitrale viene ritenuta penalmente rilevante mentre una telefonata in cui Facchetti discute con Mazzei su come comporre la griglia arbitrale non viene ritenuta penalmente rilevante? La differenza sta forse nei protagonisti? Se la telefonata la fa Moggi allora è penalmente rilevante, se la fa Facchetti non è penalmente rilevante?

E ancora. La procura di Napoli e i Carabinieri di Roma hanno compiuto grandi sforzi per cercare di dimostrare, senza per altro riuscirci, che Moggi si sentisse telefonicamente, tramite le schede svizzere, con alcuni arbitri. Sono state effettuate perizie, super perizie, ecc. quando poi ci si ritrova la telefonata intercettata tra un dirigente di società, Facchetti, e un arbitro in attività, De Santis. Senza bisogno di chissà che sforzi. Senza bisogno di perizie, super perizie.
Sarebbe sufficiente trascrivere la telefonata e metterla nelle informative per la procura.
E invece non viene fatto.
Perché?
Se Moggi si sente telefonicamente con un arbitro è penalmente rilevante, mentre se Facchetti si sente telefonicamente con un arbitro non è penalmente rilevante?

La procura di Napoli fa sapere, informalmente, che le telefonate di Facchetti sono state trascritte (ma non erano penalmente irrilevanti?) sono state inserite nel rapporto dei carabinieri del marzo 2007. E questo sarebbe la prova che “non vi è stata alcuna intenzione di tenere fuori dall’inchiesta l’Inter”.
E vengono diffuse alcune di queste intercettazioni che vedono protagonista Facchetti, le si possono leggere ad esempio sul sito della gazzetta, di solito ben informata sulle posizioni della procura di Napoli.

Come si potrà facilmente notare le parti di intercettazioni pubblicate sono per l’appunto parti di intercettazioni, non complete quindi, e non sono certo quelle che più scalpore hanno destato.
Stranamente infatti non vengono pubblicate le intercettazioni di Facchetti con De Santis, o di Facchetti con Mazzei. Intercettazioni ben più pesanti di queste pubblicate.
Come si potrà notare le date delle telefonate intercettate si riferiscono al settembre del 2004.
Ed è strano, perché le intercettazioni disposte dalla procura di Napoli partono da ottobre 2004 e arrivano a giugno 2005.
Le intercettazioni che la procura di Napoli, non ufficialmente, asserisce essere presenti nel rapporto del Carabinieri di Roma del 2007, e che sono state diffuse dalla stampa, altro non sono che le intercettazioni disposte dalla Procura di Torino ed effettuate dalla Questura di Torino.
Non sono, ripetiamo, non sono le intercettazioni disposte dalla procura di Napoli.
Come confermano i legali di Luciano Moggi

Le intercettazioni che abbiamo scoperto tra le 171mila effettuate su disposizione della Procura di Napoli e di cui stiamo parlando in questi giorni, non figurano in alcuna informativa dei carabinieri“. Così afferma l’avvocato Maurilio Prioreschi, difensore dell’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi. “Le telefonate a cui fanno riferimento gli inquirenti, secondo alcuni organi di stampa, – ha continuato il penalista – sono invece quelle effettuate dalla Questura di Torino e disposte dalla Procura di Torino, regolarmente trascritte e note da anni, tanto è vero che riportano la data del settembre 2004“. Prioreschi ha poi aggiunto: “Le intercettazioni di Napoli, per calciopoli, sono iniziate alla fine dell’ottobre 2004 e proseguite fino a giugno del 2005. Questa, non la nostra, è disinformazione allo stato puro“.

A questo punto è giusto chiedersi: chi è che davvero fa disinformazione?
E perché?

“Facchetti entrò nello spogliatoio …”

Sul quotidiano La Stampa di oggi è presente una intervista all’ex guardalinee Rosario Coppola. Interrogato nel processo in corso a Napoli Coppola riferì di un episodio accaduto dopo la conclusione della partita Inter-Venezia del 16 settembre 2001 terminata 1-0 per l’inter. Nel corso della partita il giocatore dell’Inter Cordoba fu espulso per aver colpito con un pugno il giocatore del Venezia Bettarini.
Al termine della partita entrò negli spogliatoi Facchetti

Inter-Venezia 2-1, 16 settembre 2001. Rosetti arbitro, lei uno dei due assistenti: cosa accade?

«L’ho detto in aula nel processo di Napoli e lo ripeto ora. Viene cacciato Cordoba dell’Inter per un cazzotto a Bettarini. Pugno che, nel referto, sarebbe dovuta diventare un semplice gesto per divincolarsi…».

Ma se lei aveva visto un pugno perchè doveva diventare un’altra cosa?

«Perchè funzionava così. Qualcuno chiamava, i designatori dell’epoca (Bergamo e Pairetto, ndr) erano sensibili a pressioni e il gioco era fatto. Dopo la partita entrò negli spogliatoi Facchetti e ci disse che avevamo sbagliato nel non dare un rigore che c’era all’Inter e nell’espellere Cordoba: se avessi alleggerito il mio referto, il difensore non avrebbe preso due giornate, ma io non cambiai una virgola e non ho più fatto l’assistente in A».

Narducci: “Non ci sono mai telefonate fra Bergamo o Pairetto con Moratti o Sensi”

3 aprile 2010 5 commenti

Dopo la rivelazione del contenuto di alcune telefonate intercettate nel 2004/2005 tra alcuni dirigenti dell’Inter (e di altre società) e l’allora designatore arbitrale Paolo Bergamo interviene, anche se non ufficialmente, la procura di Napoli.
Quelle intercettazioni erano state disposte proprio dai due pm napoletani Beatrice e Narducci, e nonostante fossero state effettuate di loro, inspiegabilmente, non si è mai trovato traccia ne’ nell’inchiesta penale ne’ nell’inchiesta sportiva.
Solo nelle ultime settimane sono state individuate e rivelate dagli avvocati di Luciano Moggi.
In seguito alla rivelazione di queste intercettazioni, di cui finora addirittura si era arrivati a negare perfino l’esistenza, interviene, anche se non ufficialmente, la procura di Napoli.

Fonti della procura riferiscono che

NAPOLI – Gli inquirenti della Procura di Napoli, che hanno istruito il processo su Calciopoli, intervengono dopo la pubblicazione di intercettazioni telefoniche tra l’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo e il presidente dell’Inter Massimo Moratti: “Il significato attribuito alle telefonate non trascritte , tra le 171mila intercettate nel corso dell’indagine di Calciopoli, rappresenta ‘un’opera di disinformazione allo stato puro” fanno sapere dalla Procura. “Il reato – dicono fonti interne – non e’ parlare al telefono, ma e’ reato quando si stipulano accordi illeciti. Le vittime non possono essere trasformate in autori del reato”.

Queste intercettazioni sono state, fin dall’inizio di farsopoli, oggetto di vivace polemica. L’ex designatore Paolo Bergamo ha infatti sempre sostenuto di aver sempre parlato al telefono con tutti i dirigenti, e anzi si meravigliava del fatto che le telefonate che faceva con gli altri dirigenti delle altre società, come ad esempio l’inter e la roma, non comparissero ne’ nell’inchiesta sportiva, ne’ in quella penale. Chiedendosi che fine avevano fatto quelle telefonate.

Ci sono le intercettazioni che parlano…

«Appunto. Il giallo o, se vuole, il mistero è proprio questo. Io parlavo con tutti i dirigenti e con tutte le società. Ripeto e sottolineo: tutte. Perciò mi chiedo: come mai agli atti ci sono soltanto le telefonate con qualcuno? Perché mancano tutte le altre?».

Quali?

«Con le figure istituzionali tutte. Con il vice presidente Abete, durante le Olimpiadi di Atene, abbiamo parlato per ore. Era assolutamente normale».

Chi era il telefonatore più insistente?

«Giacinto Facchetti. Parlarne mi addolora per l’amicizia che ci legava dagli anni sessanta e per la prematura scomparsa, ma la sua società, l’Inter, si lamentava più di tutte».

E di cosa?

«Facchetti era sempre scontento ed io lo capivo perché l’Inter faticava a vincere. Sospettava di tutto, molti arbitri non gli erano graditi, le griglie non gli piacevano, Juve e Milan gli facevano paura».

L’esistenza di quelle telefonate, tra Bergamo e i dirigenti delle altre società (tra cui Moratti e Facchetti), era stata addirittura negata: quelle telefonate non esistevano.
Il Pubblico Ministero Giuseppe Narducci, uno dei due titolari di quella inchiesta, nel corso della sua requisitoria davanti al gup di Napoli Eduardo De Gregorio smentì decisamente l’esistenza di telefonate tra Bergamo o Pairetto e Moratti o Sensi

Piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti, o con il signor Sensi o con il signor Campedelli, presidente del Chievo…”.

Per Narducci le tesi sull’esistenza di un sistema generalizzato in cui erano tutti a parlare con tutti erano ”balle smentite dai fatti”.

Non solo, ma Narducci si è spinto anche più in la, dicendo

I cellulari erano intercettati 24 ore su 24: le evidenze dei fatti dicono che non e’ vero che ogni dirigente telefonava a Bergamo, a Pairetto, a Mazzino o a Lanese: le persone che hanno stabilito un rapporto con questi si chiamano Moggi, Giraudo, Foti, Lotito, Andrea Della Valle e Diego Della Valle

Non è vero che ogni dirigente telefonata a Bergamo e Pairetto“, ”balle smentite dai fatti”, “…non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti, o con il signor Sensi…“. Questo è quanto affermava davati al gup il pm titolare dell’inchiesta Giuseppe Narducci.

E invece era vero, non erano balle. Bergamo non mentiva quando diceva che parlava con tutti, e quelle telefonate esistevano veramente. Ed erano state effettivamente intercettate quelle telefonate. Potevano essere ascoltate e trascritte dalla procura.
Solo che, inspiegabilmente, non comparivano ne’ nell’inchiesta penale, ne’ nell’inchiesta sportiva.
E solo una attenta analisi effettuata dai difensori di Luciano Moggi ha permesso di scoprire queste telefonate, telefonate di cui si era arrivati perfino a negare l’esistenza.

Che poi il fatto che dirigenti di altre società si sentissero con i designatori arbitrali in realtà era già stato reso noto.
Ma da un’altra inchiesta.
L’inchiesta della procura di Torino, che era partita prima di quella della procura di Napoli.
Nel corso di quella inchiesta erano stati messi sotto controllo i telefoni di alcuni dirigenti della Juventus e dell’allora designatore arbitrale Pairetto.

Tra le telefonate intercettate ve ne erano due tra l’allora designatore arbitrale Pairetto e l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti.
Il contenuto di questa intercettazione fu pubblicato dal Corriere della Sera nel maggio del 2006, all’inizio di farsopoli.

Nella telefonata, del 15 settembre 2004, Pairetto riferisce a Facchetti che per la partita di Champions League Valencia-Inter era stato messo l’arbitro Meier

Pairetto: «e te lo dico subito perchè avevo fatto mettere Meier appunto perchè è un arbitro molto…»

Facchetti: «sì perchè a Valencia»

Pairetto: «affidabile, no no lì a Valencia è un ambientino…bello tosto, anche se ieri è stato un bel risultato, lui è stato bravo».

Facchetti: «sì sì buono abbiamo sofferto fino all’ultimo perchè un gol solo non si sa mai».

poi il discorso si sposta su alcune tessere che Pairetto deve ritirare, i due si mettono d’accordo su chi deve andare a ritirare le tessere.

Quindi, che altri dirigenti di altre società si sentivano telefonicamente con i designatori arbitrali era già stato dimostrato. Fin dal 2006.
Eppure nonostante la pubblicazione di questa intercettazione, nonostante le altre intercettazioni ottenute nell’inchiesta di Napoli ne’ la giustizia sportiva, ne’ la procura di Napoli, decisero di approfondire e di verificare la posizione di altri dirigenti e di altre società.

A questo punto forse dovremmo veramente cercare di capire chi è che ha fatto disinformazione. E magari capirne il perché.