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Posts Tagged ‘Processo di Napoli’

“Per Milan-Juve associazione a delinquere sghangherata”

Nel corso del controinterrogatorio del colonnello Auricchio operato dall’avv. Trofino si è parlato anche del sorteggio arbitrale per la partita Milan-Juventus (arbitrata poi da Collina e vinta 1-0 dalla Juventus).

Auricchio: La griglia erano Collina, Paparesta e Trefoloni.

Trofino: Mi conferma che nessuno di questi era un amico della Juve?.

Auricchio: Di sicuro Collina ma anche Trefoloni e Paparesta …. anche se poi Paparesta aveva chiamato andando a Canossa da Moggi dopo la partita di Reggio però non posso dire che sia amico della Juve. Trefoloni era figlioccio di Bergamo anche se sulla Juve non era venuto fuori nulla.

Trofino: Come associazione a delinquere mi sembra davvero sgangherata, più che altro perchè fa mettere nel sorteggio decisivo nemmeno un arbitro di quelli considerati ‘amici della Juve’.

“Moggi non era il primo a sapere i nomi degli assistenti”

A margine dell’udienza in corso al processi di Napoli il consulente Nicola Penta interviene sulla vicenda dei nomi degli assistenti degli arbitri che secondo l’accusa Moggi avrebbe saputo prima degli altri.

In realtà abbiamo prodotto e incrociato con documenti già esistenti intercettazioni ed sms nei quali si evince chiaramente e spesso che Moggi arrivava addirittura terzo. C’è una volta in cui l’allora presidente dell’Inter chiama il videdesignatore Mazzei il giovedì alle 17.50 e ottiene i nomi che saranno resi pubblici il giorno dopo. Poi Meani incassa due sms dal segretario della Can Martino intorno alle 11.15 del venerdì. E Moggi, ormai terzo, si becca un capo di imputazione penale e sportiva perchè ottiene i nomi alle 11.53 del venerdì

Perché l’intercettazione non c’è?

Nell’udienza di oggi al processo di Napoli uno degli avvocati di Luciano Moggi, l’avv. Trofino ha interrogato il colonnello dei carabinieri Auricchio in merito ad una intercettazione tra l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti e il designatore Paolo Bergamo. L’avv. Trofino chiede al colonnello Auricchio come mai l’intercettazione tra Facchetti e Bergamo in cui Facchetti sembra indicare a Bergamo come comporre la griglia arbitrale (“Metti dentro …“) non sia stata inserita nelle informative dei carabinieri. Auricchio risponde dicendo che “Non è stata ritenuta valida dal punto di vista investigativo“…

Trofino: Moggi da 4 anni viene accusato di aver fatto le griglie, mentre si diverte solo a fare il rompicapo con Bergamo. poi si trova la telefonata di Facchetti in cui si dice mettimi Collina e non la trascrive. Perché?

Auricchio: Quella telefonata è stata registrata e trascritta

Trofino: Non è stata mai trascritta

Auricchio: Sì

Trofino: E dove?

Auricchio: Sì non è contenuta nelle informative ma è stata trascritta

Trofino: E perché non è contenuta nelle informative?

Auricchio: Non è stata ritenuta valida dal punto di vista investigativo

Evidentemente, considerato che nessuna intercettazione di Facchetti o di Moratti è stata inserita nelle informative, Auricchio e i suoi colleghi ritenevano non valide dal punto di vista investigativo le telefonate di Facchetti e di Moratti.

Processo di Napoli, Chiesta acquisizione Telefonate

I legali di Luciano Moggi hanno chiesto al tribunale di acquisire le trascrizioni di 75 telefonate intercettate nel 2006 e mai prese in considerazione dall’accusa. Inoltre hanno chiesto di acquisire circa 3000 contatti telefonici intercorsi tra gli allora designatori Bergamo e Pairetto, Mazzini, altri indagati e dirigenti di altre società mai coinvolte, prima d’ora, nella vicenda.
Il presidente del Tribunale Teresa Casoria ha accolto la richiesta

Le telefonate mi sembrano rilevanti (Il presidente del tribunale rivolgendosi al pm, ndr)

dando tempo alle difese (anche la difesa di Pairetto ha chiesto l’acquisizione di ulteriori trascrizioni) fino al prossimo 20 aprile per presentare l’elenco delle telefonate di cui si chiede l’acquisizione.

Una volta acquisite le intercettazioni potranno e dovranno essere valutate dal tribunale.

De Santis sul teorema delle schede svizzere

In una intervista ad una emittente radiofonica romana l’ex arbitro De Santis interviene sul teorema delle schede svizzere

Mi viene attribuita una scheda svizzera tra il 7 gennaio e il 28 marzo ma essendo io uno degli organizzatori della cupola, mi sembra strano che potessi averla solo in quel periodo… Io non l’ho mai posseduta nè usata, in quel periodo stavo facendo un corso come vicecommissario di polizia penitenziaria, lo frequentavo tutti i giorni e ho portato le prove. In molti degli orari in cui mi viene attribuito l’uso della scheda svizzera ero a scuola a frequentare il corso. La realtà è che tutto quello che veniva trovato in una frase di un’intercettazione veniva posto come accusa e non riscontrato come si faceva in un’indagine seria, precisa“.

“L’Inter? Non ci interessa”

Ascoltato oggi al processo cosiddetto “calciopoli” in corso a Napoli un ex guardalinee, Rosario Coppola. Coppola ha riferito che quando l’allora capo dell’ufficio indagini della FIGC Borrelli lanciò un appello alla collaborazione al mondo del pallone si presentò spontaneamente ai carabinieri per essere ascoltato.
Davanti ai carabinieri Coppola raccontò un episodio riguardante la partita Inter-Venezia del 16 settembre 2001 terminata 1-0 per l’inter con rete di Adriano.
In quella partita il giocatore interista Ivan Ramiro Cordoba veniva espulso per aver colpito con un pugno il giocatore del Venezia Bettarini.
Coppola ha riferito che fu contattato in relazione a questo evento e gli fu chiesto di ammorbidire il suo referto

“Fui sollecitato ad ammorbidire il referto sull’espulsione di Cordoba in Inter-Venezia”

Coppola sostiene che a chiamarlo fu l’ex designatore degli assistenti Mazzei

“Ti chiameranno quelli della Disciplinare perché l’Inter ha fatto reclamo e s’è lamentata. Per loro è una sbracciata e non un pugno, è una società importante”.

Coppola però si rifiutò di cambiare il referto e per questo non arbitrò più in serie A

Io non volli cambiare la mia versione dei fatti per far ridurre la squalifica del difensore nerazzurro. Mi rifiutai e le conseguenze per me furono quelle esposte: non vidi più la serie A

I carabinieri però non erano per nulla interessati a questo episodio.

Mi fu detto (dai carabinieri, ndr): “A noi non risulta che l’Inter facesse pressioni. Non abbiamo registrazioni…”
“È stata la prima cosa che io ho riferito. Dopo di che la discussione è slittata su altre cose.”

In risposta ad un domanda del presidente del tribunale Teresa Casoria Coppola ha ribadito

Mi è stato detto: “No, non ci interessa che parli di questo. Se vogliamo parliamo di queste altre Società“.

La registrazione della giornata può essere anche ascoltata a questa pagina sul sito di Radio Radicale.