Home > Farsopoli > Dossier Telecom, “Tronchetti Provera consapevole”

Dossier Telecom, “Tronchetti Provera consapevole”

Il gup di Milano Mariolina Panasiti ha depositato le motivazioni dei patteggiamenti nell’ambito dell’inchiesta milanese sui dossier illegali.
Secondo il gup il fatto di aver costruito dei dossier illegali sarebbe stata una

gravissima intromissione nella vita privata delle persone mossa da logiche partigiane nella contrapposizione tra blocchi di potere economici e finanziari, logiche che tendono a beneficiare colui che in un dato momento storico è il proprietario di controllo dell’azienda.

e ancora

Quello che si è verificato è stata molto semplicemente la esecuzione capillare di operazioni di ‘spionaggio’ di possibili e futuri dipendenti; di concorrenti; di personaggi della finanza (…) di giornalisti particolarmente critici (…) di manager e di vari personaggi della vita pubblica, politica ed economica italiana ritenuti ‘ostili’ alle due aziende, ovvero in particolare al Presidente Tronchetti Provera.

Le operazioni di spionaggio sono state effettuate nei confronti

di assistenti, di uomini politici, di mogli, fidanzate, amici, amiche, figli degli amici, calciatori, allenatori di squadre di calcio, cognati, cognate, ex mariti; con assunzione capillare di informazioni su qualunque aspetto della vita delle persone fisiche o giuridiche spiate potesse essere rilevante – eventualmente anche in termini di pressione – per le due aziende Telecom e Pirelli e per il loro Presidente

Il gup poi contesta la ricostruzione dei due pm “che hanno fatto proprie le tesi delle due Società (Telecom e Pirelli, ndr)”

È mancata in atti proprio la prova, anzi si è positivamente formata prova contraria, che le manovre, per come contestate agli imputati Tavaroli, Iezzi, Ghioni, sul presupposto di una loro autonoma e autoreferenziale scelta di procedere all’acquisizione di informazioni, ovvero all’esecuzione di intrusioni informatiche all’unico fine di stornare risorse economiche dalle Società Telecom e Pirelli, non abbiano avuto la reale consistente indicata dal pm che in tal senso ha fatto proprie le tesi delle due Società

Quindi l’affondo su Tronchetti Provera e Buora

Le richiesta di acquisizione di informazioni e di intrusione informatica erano attività strettamente pertinenti a scelte aziendali, nelle due aziende pienamente condivise e conosciute, idonee a soddisfare e a corrispondere a specifici interessi delle due società e del gruppo dirigente che in quegli anni era rappresentato dalle medesime persone, nella specie Marco Tronchetti Provera e l’ad Carlo Buora


Che Ghioni avesse agito di sua iniziativa è palesemente inverosimile, che Tavaroli gestisse pratiche di quel genere nel suo interesse è parimenti altamente improbabile. La ricostruzione degli avvenimenti fornita dai pm e da Telecom e Pirelli è risultata nettamente smentita dall’incartamento processuale. Le due aziende sono pervenute ad una sostanziale accettazione delle contestazioni accedendo all’applicazione delle sanzioni pecuniarie

Telecom e Pirelli erano perfettamente consapevoli delle fatture emesse da società estere per un’attività che era formalmente devoluta all’esecuzione di ben individuati, immutevoli e ben conosciuti personaggi come Cipriani e Bernardini

I bilanci sono stati approvati regolarmente secondo i meccanismi gerarchici fino ad arrivare ai consigli di amministrazione. In questi sedevano il presidente Marco Tronchetti Porvera e l’amministratore delegato Carlo Buora. Bilanci approvati senza alcun rilievo di sorta

  1. Al momento, non c'è nessun commento.
  1. No trackbacks yet.

Lascia un commento