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“Lo sai che punto molto su di te”

È il 21 maggio 2005 il Vicepresidente della FIGC Innocenzo Mazzini chiama al telefono il DS della Roma Pradè. Mazzini si lamenta perché Pradè non gli risponde al telefono, Pradè replica “Ma chi è?“, “Sono Innocenzo Mazzini, sono il tuo Presidente” risponde Mazzini. “Mamma mia, ma come è possibile che non rispondo a te, ma scherzi? con quello che stai facendo per noi” replica Pradè.
I due cominciano a parlare della partita di campionato che si sarebbe svolta il giorno dopo, Atalanta-Roma. La partita è molto delicata ed importante per la Roma che sta lottando per non retrocedere in serie B.
Mazzini chiede a Pradè come vanno le cose, “Lo sai che punto molto su di te” è la risposta di Pradè, “Ma cazzo .. o che devo fare di più?” replica Mazzini.
Pradè manifesta l’intenzione a Mazzini, una volta passata la partita importantissima del giorno dopo, di incontrarlo insieme alla dottoressa Sensi (Rosella Sensi, figlia di Franco Sensi), “Certo. Si, tesoro mio” risponde Mazzini.
Pradè rivela a Mazzini di essere molto preoccupato per la importante partita del giorno dopo “E io sono molto preoccupato per domani eh“, preoccupazione condivisa dal Vicepresidente della FIGC “Si, anche io sono tanto preoccupato“, che sembra avere molto a cuore la sorte della Roma.
Mazzini dice che comunque un giocatore molto bravo dell’Atalanta è stato squalificato, Pradè replica dicendo che anche un altro giocatore dell’Atalanta, Natali, non giocherà.
Mancando questi due sono due pedine importanti eh“, fa notare Mazzini.
A bergamo probabilmente non ci sarà un bell’ambientino, “meno male che tu sei tutelato molto” dice Mazzini. “Perché c’è un grande arbitro“, prosegue.
Quanto grande?” chiede Pradè, “Grandissimo” risponde Mazzini.

Per la cronaca la Roma vincerà la partita per 1-0 e resterà in serie A.

L’audio di questa telefonata è disponibile a questa pagina.

Pradè: Si

Mazzini: Ma non rispondi più al telefono .. ti sei montato il capo anche te per una vittoria ora

Pradè: Ma chi è?

Mazzini: Sono Innocenzo Mazzini, sono il tuo Presidente

Pradè: Mamma mia, ma come è possibile che non rispondo a te, ma scherzi? con quello che stai facendo per noi. Non l’avevo sentito Innocenzo ce l’ho …

Mazzini: Ascoltami un po’ Come tu vai

Pradè: Che ce devi da … Lo sai che punto molto su di te

Mazzini: Ma cazzo .. o che devo fare di più?

Pradè: Niente. Devo passare domani e poi c’è un grande futuro

Mazzini: eh eh eh eh

Pradè: Anzi, se passata domani mi piacerebbe molto incontrarti e parlarti

Mazzini: Certo. Si, tesoro mio

Pradè: Anche la dottoressa Sensi, incontrarti

Mazzini: Si, si va bene. Però domani vabbé, grande eh

Pradè:E io sono molto preoccupato per domani eh

Mazzini: Si, anche io sono tanto preoccupato. Ma quegli emeriti cretini che tu hai in squadra hanno rivoglia, hanno entusiasmo o sono sempre sbracati?

Pradè: Sono sempre come .. la partita l’altro giorno l’abbiamo vinta perché quando c’è in campo francesco può succedere di tutto

Mazzini: Eh, ho capito, ho capito. Guarda che loro sono una squadra

Pradè: E lo so che loro sono una squadra

Mazzini: L’ho vista a Firenze l’han presa a pallate eh, come squadra, mi capisci?

Pradè: Grazie.. che me dai … me metti st’ansia addosso

Mazzini: No, perché ho visto che hanno il ragazzo bravo bravo sulla destra l’hanno squalificato mi sembra

Pradè: Hanno squalificato lui e non gioca nemmeno Natali

Mazzini: Bene, bene perché questo spilungone le ributta ..

Pradè: Motta

Mazzini: Capito?

Pradè: Eh è un buon giocatore

Mazzini: han chiesto Natali poi gli da la capocciata la ributtan su la palla eh

Pradè: si si

Mazzini: Mancando questi due sono due pedine importanti eh

Pradè: è vero, è vero

Mazzini: comunque troverai un ambientino … meno male che tu sei tutelato molto

Pradè: uhm

Mazzini: Perché c’è un grande arbitro

Pradè: eh

Mazzini: Poi sai…

Pradè: Quanto grande?

Mazzini: Grandissimo

Pradè: Vabbò

Mazzini: Per cui … mi raccomando a te determinazione, voglia, corsa, tutte cose che dovresti avere ma non lo so se tu ce l’hai

Pradè: Non ce l’ho

Mazzini: Però tienili insieme dai forza

Pradè: Vabbé, d’accordo, grazie

Mazzini: Ci sentiamo la prossima settimana a salvezza .. tocchiamoci le palle .. va bene?

Pradè: D’accordo. Un abbraccio

Mazzini: Ciao Amore

Oriali, la condanna? devo tutto a Franco Baldini

23 marzo 2010 3 commenti

Gabriele Oriali, dirigente dell’inter torna a parlare della sua condanna in relazione al falso passaporto di Recoba in una intervista al quotidiano La Stampa.
Oriali patteggiò una condanna a sei mesi di reclusione per i reati di concorso in falso e ricettazione in relazione al falso passaporto dell’allora giocatore dell’Inter Alvaro Recoba e per la patente, sempre intestata a Recoba, che risultò essere falsa ed essere stata rubata negli uffici della Motorizzazione civile di Latina.

Nell’intervista Oriali tira in ballo l’ex dirigente della a.s. Roma Franco Baldini che, a dire di Oriali, gli avrebbe detto che le carte erano in regola salvo poi lasciarlo solo

Passaportopoli, dossier Recoba: in che misura la condanna a sei mesi di reclusione e il relativo patteggiamento l’hanno segnata?

«È una grave macchia, lo so, ma ha presente il signore che compare sempre al fianco di Fabio Capello? Sì, Franco Baldini. Ecco, devo tutto a lui. Mi disse che c’era questa possibilità eccetera eccetera, e che le carte erano in regola. Salvo poi lasciarmi nella cacca».

Oriali conclude poi l’intervista rivelando di essere Juventino-fin-da-bambino

Per chi tifava, da ragazzo?

«Per la Juventus».

Anche la roma fu al centro di indagini, e processi, sia sportivi che penali per presunti passaporti falsi di alcuni suoi giocatori.
È il famoso scandalo chiamato “passaportopoli“.

I processi sportivi si chiusero con pene molto miti, l’Inter fu condannata a pagare una multa di 2 miliardi di lire, la roma una multa di 1.5 miliardi di lire, il Milan una multa di 1 miliardo di lire. Inoltre furono squalificati i giocatori. Tra questi Alvaro Recoba, dell’Inter, squalificato per 1 anno. Fábio Júnior, Gustavo Bartelt, giocatori della Roma, anch’essi squalificati per 1 anno, e Dida (Milan) squalificato per 1 anno.

Squalificati anche i dirigenti. Un anno di squalifica a Gabriele Oriali, dirigente dell’Inter, 9 mesi di squalifica a Franco Baldini, dirigente della Roma.

A gennaio 2010 delle altre rivelazioni avevano coinvolto l’ex dirigente romanista Franco Baldini. Queste riguardavano “Calciopoli”.
In particolare si trattava di una intercettazione telefonica Tra l’allora vicepresidente della FIGC Innocenzo Mazzini e Franco Baldini.
Questa intercettazione non era stata inserita dall’accusa (Procura di Napoli e Carabinieri di Roma) negli atti del processo in corso a Napoli.
Nell’intercettazione, risalente al 2005, Baldini chiede a Innocenzo Mazzini di segnalare a Luciano Moggi Renzo Castagnini, suo amico, affinché fosse assunto dall’Arezzo Calcio, e gli indica la “ricompensa” per questo favore

“Forse se ti comporti bene, quando farò il ribaltone e tanto lo farò perché io vivo per quello, fare il ribaltone e buttare tutti di sotto dalla poltrona, io ti salverò. Forse”

e ancora

“Io mi sono sempre guardato bene dal fare il tuo nome. Ho parlato di Carraro, Galliani, Giraudo. Non t’ho mai nominato.”

Un anno circa dopo questa telefonata in cui Baldini rivelava di voler fare “il ribaltone” scoppia Farsopoli.

Nel corso di una udienza del processo GEA Luciano Moggi ha parlato, in una dichiarazione spontanea, ha parlato di Franco Baldini e di Attilio Auricchio, il maggiore dei Carabinieri di Roma che ha svolto le indagini per conto della Procura di Napoli, e ancora prima le indagini sulle false fidejussioni presentare dalla Roma per iscriversi al campionato (in quelle indagini la Roma fu considerata “parte lesa”)

“Il maggiore Attilio Auricchio dei carabinieri e Franco Baldini (ex ds della Roma) si dovrebbero vergognare. Dalle testimonianze di questi due la vicenda appare come una cosa macchina e predisposta. Non prove ma chiacchere”.

“Quando da me veniva qualcuno, come l’ex ds del Siena Nelson Ricci e mi diceva che Baldini gli aveva chiesto di testimoniare, a Roma, contro di noi, non gli davo peso. Ho considerato quelle delle chiacchere, cose a cui non dare peso”.

e ancora

“Il maggiore Auricchio e Baldini si conoscevano benissimo”

“Per più di un mese i due si sono visti, facevano riunioni segrete, Auricchio gli disse di fare una denuncia contro di me”

“La vicenda appare come una cosa macchinata e predisposta”